Indietro Inclusione lavorativa di persone LGBTQIA+ . Parte da Lecce il progetto sperimentale di Arpal Puglia

Inclusione lavorativa di persone LGBTQIA+ . Parte da Lecce il progetto sperimentale di Arpal Puglia

Inclusione lavorativa di persone LGBTQIA+ .  Parte da Lecce il progetto sperimentale di  Arpal Puglia

L’Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro della Regione Puglia sceglie di essere in prima linea per l’inclusione lavorativa delle persone LGBTQIA+ con una sperimentazione pronta a partire nei dieci centri per l’impiego dell’Ambito di Lecce.

In mattinata, presso la sede salentina della Regione, in viale Aldo Moro, si è tenuta la presentazione ufficiale di P.R.I.S.M.A., acronimo di “Progetto di Reinserimento e Inclusione per una Società Migliore e Aperta”.

Per il direttore di Arpal Puglia, Gianluca Budano, “P.RI.S.M.A. rappresenta un altro passo verso la cittadinanza piena attraverso servizi appropriati e quindi inclusivi. Puntiamo, infatti, a costituire una forte rete pubblico-privata, con istituzioni ed enti del Terzo Settore, per promuovere strategie di empowerment di persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ che incontrano difficoltà nell’inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro a causa della propria identità o orientamento sessuale. I nostri centri per l’impiego saranno all’altezza di questa sfida”.

Da Lecce, il progetto sarà successivamente esteso anche alle altre province pugliesi.

In un mondo sempre più avanzato, in cui si parla di intelligenza aumentata - ha commentato Sebastiano Leo, assessore regionale a Formazione e Lavoro, Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale - è ancora necessario parlare di inclusione e parità. Questo dimostra che, come esseri umani, abbiamo ancora molto da imparare: non esistono differenze che giustifichino discriminazioni, ma solo unicità da riconoscere e valorizzare. Oggi, grazie a questa iniziativa, ci schieriamo ancora una volta dalla parte della persone mettendo in campo un nuovo progetto di inclusione. Il mio auspicio è che sia solo un passo che permetta di entrare in un mondo di parità per tutte e tutti”.

L’ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE, TRIGGIANI: “PROGETTO LUNGIMIRANTE”

Il progetto intende dare concreta attuazione alla Legge Regionale 25/2024, di cui è stato primo firmatario il consigliere regionale leccese Donato Metallo, scomparso prematuramente lo scorso aprile.

Quelli promossi da Arpal sono una iniziativa e un progetto lungimiranti – ha fatto sapere l’assessora regionale alla Parità di Genere, Serena Triggiani e rappresentano una concreta attuazione della legge regionale per la tutela e la valorizzazione delle persone LGBTQIA+, approvata lo scorso anno dal Consiglio della Regione Puglia. Una legge di civiltà e di inclusione, frutto di un percorso condiviso tra istituzioni, realtà associative e rappresentanze politiche, che interviene su ambiti cruciali della vita quotidiana, tra cui proprio il lavoro. Purtroppo, come evidenziato anche dalle analisi dal nostro Assessorato alle Politiche di Genere, il mondo del lavoro è ancora segnato da troppe discriminazioni, tanto in fase di accesso quanto nella permanenza e nell’evoluzione dei percorsi professionali. È anche per questo che abbiamo istituito un Tavolo tecnico per l’attuazione della legge regionale contro le discriminazioni, con l’obiettivo di affrontare in maniera integrata i temi del lavoro, della salute, della cura e dell’inclusione sociale. Si tratta di un Tavolo che riconvocheremo a breve per aggiornare il piano delle azioni e proseguire con determinazione nel percorso avviato. Ricordiamo sempre che i diritti di parità sono i diritti della persona, in ogni ambito della sua vita. Ringrazio ancora ARPAL per aver promosso questa iniziativa e auspico che, nel solco della legge regionale, si possano continuare a costruire nuovi strumenti e nuove collaborazioni per un mondo del lavoro più attento e rispettoso di tutte e tutti”.

IL PROGETTO: FORMAZIONE, TEAM SPECIALIZZATO, SERVIZI PERSONALIZZATI E CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE

Il progetto si rivolge a persone LGBTQIA+, vale a dire lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali o con altre identità di genere e orientamenti sessuali.

"P.R.I.S.M.A. - ha dichiarato Francesco Lombardo, dirigente U.O. Coordinamento di Staff di ARPAL Puglia, che ha elaborato il progetto insieme all’U.O.Coordinamento Servizi per l’impiego dell’Ambito di Lecce - è la nostra risposta concreta alle difficoltà e agli ostacoli che ancora oggi la comunità LGBTQIA+ affronta nel mondo del lavoro. Vogliamo evitare che la carriera di molte persone possa essere limitata a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. Il nostro obiettivo è potenziare l'autodeterminazione e le competenze professionali delle persone LGBTQIA+ alla ricerca di lavoro. Questo significa azioni concrete: dalla presa in carico personalizzata all'accompagnamento al lavoro, dalla promozione di percorsi di formazione specifici a campagne di sensibilizzazione. Abbiamo istituito un Team specializzato e referenti dedicati nei Centri per l'Impiego di Lecce per garantire un supporto costante ed efficace alla comunità. Dunque, P.R.I.S.M.A. non è solo un progetto, bensì un impegno per una società più giusta, equa e aperta. Crediamo nelle pari opportunità per tutti, senza distinzioni. Invitiamo tutti a unirsi a noi in questa sfida cruciale per il futuro”.

Sarà il partenariato di progetto a formare gli operatori dei centri per l’impiego su temi fondamentali, quali l’alfabetizzazione LGBTQIA+, la decostruzione e il contrasto agli stereotipi e pregiudizi, i fattori di discriminazione multipla (genere, etnia, religione, età, disabilità), gli elementi di criticità nell’accesso ai servizi pubblici, il “linguaggio ampio”, il “Minority Stress”, la “carriera alias”, gli strumenti legali da poter attivare nel campo del lavoro. Focus specifici riguarderanno le persone migranti e richiedenti asilo LGBTQIA+ e la discriminazione e stigmatizzazione di persone con HIV.

LA RETE SOCIALE E ISTITUZIONALE. Al protocollo hanno aderito Centro di riferimento regionale Disforia di genere, Arcigay Salento, Salento Pride APS, Ra.Ne.Rainbow Network APS, A.C.QUE. Associazione per la Cultura QUEer APS, Divagare, Agedo Lecce, Centro antidiscriminazione L’Amara, Consigliera di parità della Provincia di Lecce, Ambito Territoriale e sociale di Galatina.

A parlare in rappresentanza del mondo associativo sono stati Ilaria Ulgharaita, presidente Arcigay Salento, e Luca Parente, presidente Salento Pride Aps. “Il progetto PRISMA - ha detto Ulgharaita - rappresenta un passo fondamentale per garantire pari opportunità lavorative alla comunità LGBTQIA+, costruendo una rete concreta tra istituzioni, enti e associazioni. Arcigay Salento sostiene con entusiasmo questa iniziativa, portando la propria esperienza nei percorsi di empowerment, orientamento e contrasto alle discriminazioni. Ci aspettiamo una rete attiva e realmente inclusiva, capace di superare le barriere culturali e sociali. Lavoreremo insieme per garantire dignità, diritti e prospettive lavorative alle persone LGBTQIA+.

La lotta contro la discriminazione nel mondo del lavoro - ha aggiunto Luca Parente - è una lotta fatta per l'uguaglianza e per un futuro in cui chiunque possa avere libertà. Salento Pride APS è pronta ad agire concretamente affinché questo accada con un programma mirato alla formazione, all'informazione e all'aiuto. Il nostro obiettivo è sensibilizzare al concetto di equity aziendale e garantire pari opportunità a ogni dipendente, indipendentemente dall'orientamento sessuale, dell'identità di genere o dallo stato di salute”.

In qualità di Consigliera di Parità della Provincia di Lecce - ha sostenuto Antonella Pappadà - ho dato convintamente l'adesione al progetto, perché credo nella necessità di dovere tutti insieme rendere concretamente attuabile il principio di non discriminazione per cui ogni individuo nasce libero ed uguale in libertà e diritti e ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, come enunciato negli artt. 1 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L'orientamento sessuale, l'identità di genere, l'espressione di genere e i caratteri sessuali non possono essere causa di discriminazione, esclusione sociale ed economica come oggi accade in moltissimi Stati del mondo, compresa l'Italia”.

I DATI SULLE DISCRIMINAZIONI. Secondo un rapporto di Arcigay, in Italia il 70% delle persone trans è stato rifiutato durante un colloquio proprio a causa della propria identità di genere e una persona su 5 ritiene che il proprio orientamento sessuale abbia rappresentato uno svantaggio nella propria carriera.

In un'indagine Istat-Unar sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBTQIA+, il 41,4 per cento delle persone occupate o ex-occupate intervistate ha dichiarato che essere omosessuale o bisessuale ha rappresentato un ostacolo nel corso della propria vita professionale in almeno uno dei tre ambiti considerati: carriera e crescita professionale, riconoscimento e apprezzamento, reddito e retribuzione.

Secondo i dati raccolti dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) nel triennio 2019- 2022, una parte compresa tra il 26 ed il 41,4 per cento delle persone LGBTQIA+ intervistate ha dichiarato che il proprio orientamento sessuale ha rappresentato uno svantaggio nel lavoro o nell'avanzamento di carriera. Tra il 40,3 ed il 61 per cento degli intervistati ha evitato di parlare della propria vita privata sul posto di lavoro per non rivelare il proprio orientamento sessuale e circa l'80 per cento ha denunciato di avere subito micro-aggressioni sul posto di lavoro. Infine, un terzo ha descritto esperienze di ostilità e di vessazione nell’ambiente di lavoro.

Pubblicata il 18 luglio 2025