Indietro Lavoro, in Puglia previste 150mila assunzioni entro il 2028. I dati del Rapporto ARPAL e la rete con le imprese locali

Lavoro, in Puglia previste 150mila assunzioni entro il 2028. I dati del Rapporto ARPAL e la rete con le imprese locali

ARPAL ha presentato oggi a Lecce il Rapporto sui fabbisogni occupazionali in Puglia 2025-2028 e ha sottoscritto il Protocollo d’intesa per i servizi alle imprese con associazioni datoriali, Ordine dei Consulenti del Lavoro e Garante delle persone con disabilità.

Lavoro, in Puglia previste 150mila assunzioni entro il 2028. I dati del Rapporto ARPAL e la rete con le imprese locali

Lecce, 5 dicembre 2025 – Tra 40mila e 50mila nuove assunzioni all’anno, la maggior parte nei settori ICT, sanità privata, edilizia, ristorazione e logistica. Le imprese pugliesi selezioneranno ingegneri e tecnici, ma anche infermieri, operai edili specializzati, addetti alla ristorazione o alla logistica e numerose altre figure professionali. Fino a 150mila i posti di lavoro da ricoprire nelle aziende pugliesi entro il 2028. 

Un’analisi approfondita e inedita del panorama occupazionale pugliese arriva dall’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro - ARPAL Puglia, che ha presentato questa mattina a Lecce, presso la sala conferenze della Regione Puglia in viale Aldo Moro, il primo "Rapporto Triennale sui Fabbisogni Occupazionali in Puglia 2025-2028”, nel corso di una conferenza organizzata con il patrocinio dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Lecce, dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Lecce e dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia. Il documento, che integra e coordina dati provenienti da Istat, Excelsior-Unioncamere (con elaborazioni ad hoc dell’Istituto Tagliacarne per la Puglia nel 2024) e INPS (con elaborazioni ad hoc dei dati delle Comunicazioni Obbligatorie-INPS forniti da ARPAL), è stato curato dal prof. Gianfranco Viesti (Cerpem-Centro Ricerche per il Mezzogiorno di Bari). 

“Continua la presentazione del rapporto sui fabbisogni occupazionali delle imprese pugliesi - dichiara il direttore di ARPAL Gianluca Budano - andandolo a declinare in questa occasione all’interno del territorio della provincia di Lecce, al fine di avere strumenti progressivamente più appropriati per conoscere il contesto territoriale del mercato del lavoro e di offrirlo ai portatori di interessi e decisori istituzionali locali. L’obiettivo è riequilibrare le disuguaglianze che il rapporto ha evidenziato anche tra i vari territori pugliesi, differenze che possono essere colmate esclusivamente con un’analisi più approfondita e un maggiore coinvolgimento del tessuto locale“.

Dopo i saluti di Marta Basile, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego Ambiti Lecce e Brindisi-Taranto Arpal Puglia, si sono susseguiti gli interventi di Gianluca Budano, direttore Arpal Puglia; Gianfranco Viesti, professore di Economia applicata - Dip. Scienze Politiche UniBari; Antonio Lezzi, presidente Ordine dei Consulenti di Lecce; Massimo Giosa, presidente Commissione Lavoro Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Lecce; Francesco De Giorgio, segretario generale Camera di Commercio di Lecce; Tommaso Moscara, segretario generale CGIL Lecce; Ada Chirizzi, segretario generale CISL Lecce; Mauro Fioretti, coordinatore UIL Lecce. 

Nel corso dell’evento, è stato sottoscritto il Protocollo d'Intesa ARPAL per i servizi alle imprese, con l’obiettivo di rafforzare una rete territoriale stabile con il mondo imprenditoriale. A presentarlo sono stati Susanna Gemma, responsabile dei Servizi alle imprese dell’Ambito di Lecce di ARPAL, e Antonio Gianpietro, garante regionale delle persone con disabilità.

I FABBISOGNI PROFESSIONALI

Il Rapporto rileva che per ogni anno sono prevedibili in Puglia tra le 40mila e le 50mila assunzioni (escluso il settore pubblico), per circa tre quarti in sostituzione di personale che andrà in pensione. Nell’insieme, sarà vivace la richiesta di professioni tecniche/qualificate nell’ICT, di professioni ingegneristiche e di gestione dei processi produttivi. Saranno elevate anche le richieste di infermieri (sanità privata), amministrativi, addetti alle vendite, addetti alla ristorazione, operai edili specializzati, operai per montaggio di apparecchiature, nell’alimentare e nell’abbigliamento, autisti di camion, lavoratori non qualificati nell’edilizia e nella logistica. 

“Per la Puglia - spiega Gianfranco Viesti, professore di Economia applicata all’Università di Bari - è importantissimo mettere al lavoro le persone inattive, in particolare donne, e a bassa qualifica professionale. Per questo è importante strutturare nel tempo il sistema dell’istruzione e della formazione professionale, affinché a queste persone siano fornite competenze e professionalità spendibili sul mercato del lavoro, in relazione ai fabbisogni espressi dal sistema delle imprese che con il primo Rapporto Arpal sono stati individuati e misurati”.

IL PROTOCOLLO D’INTESA ARPAL PER I SERVIZI ALLE IMPRESE

Durante la seconda sessione della conferenza, è stato presentato e sottoscritto il nuovo protocollo ARPAL per creare e rafforzare una rete territoriale stabile con tutte le associazioni datoriali della provincia di Lecce, con l’Ordine dei Consulenti del Lavoro e con il Garante regionale dei Diritti delle persone con disabilità, al fine di promuovere l’occupazione e migliorare l’efficacia dei servizi rivolti alle imprese. 

“L’accordo - chiarisce Marta Basile, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego Ambiti Lecce e Brindisi-Taranto Arpal Puglia - valorizza i nostri servizi, totalmente rinnovati, messi in campo a favore del mondo produttivo. Abbiamo introdotto nei Centri per l’impiego la figura strategica dei referenti dei servizi alle imprese, che svolgono la loro attività non solo in ufficio, ma anche direttamente presso le sedi aziendali. Non solo, abbiamo potenziato il servizio di incrocio domanda-offerta di lavoro, utilizzando strumenti altamente performanti, come l’app e il portale Lavoroperte Puglia e le licenze LinkedIn basate sull’Intelligenza artificiale. Il Protocollo persegue anche finalità di inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità e fragili, attraverso i servizi di collocamento mirato e progetti dedicati”.

Le imprese potranno richiedere, inoltre, consulenze su politiche attive, apprendistato, tirocini e incentivi. Le parti si impegnano, infine, a sostenere attivamente la Strategia regionale #mareAsinistra, orientata alla valorizzazione e al rientro dei talenti in Puglia.

IL FOCUS SULLA PROVINCIA DI LECCE

Si precisa che i dati contenuti nel Rapporto si riferiscono al 2024.

  • DEMOGRAFIA. La popolazione totale della provincia di Lecce ammonta a 766mila persone, con una leggera prevalenza di donne (398mila contro 369mila uomini). Lecce è il territorio con il più basso saldo naturale tra le province, in una regione che ha già una tendenza che resterà negativa “molto a lungo perché si è strutturalmente ridotto il numero delle donne in età fertile”. La proiezione della popolazione in età di lavoro (15-64 anni) vede a Lecce una riduzione del -6,2% tra il 2024 e il 2030 e del -19,9% fino al 2040, in linea con la media regionale. Questo ha un impatto diretto sull’economia e sul mercato del lavoro: meno lavoratori, meno produzione, maggiori difficoltà a reperire le professionalità richieste. 

  • FORZA LAVORO. Le forze di lavoro totali - dato che include sia gli occupati che i disoccupati che si attivano nel cercare un lavoro ma non lo trovano - sono 285mila, con una ripartizione tra 170mila uomini e 116mila donne.

Il tasso di attività (15-64 anni) totale è del 57,8% (il più alto è Bari con 62,3%; il più basso è Taranto con il 45,6%; la media nazionale è pari al 66,6%). Si riscontra un notevole divario di genere: il tasso di attività maschile è del 69,3% e quello femminile del 46,6%.

  • TASSO DI OCCUPAZIONE. Gli occupati totali sono 256mila (154mila uomini e 102mila donne), con un tasso di occupazione (15-64 anni) del 51,8%. 

Tra il 2018 e il 2024, la provincia di Lecce ha visto una crescita particolarmente accentuata di tale tasso, pari al +7,7%, in linea con le province di Bari e Foggia, mentre più modesta è stata nella BAT e nel Brindisino. Sono, invece, negativi i dati della provincia di Taranto. 

  • LAVORATORI AUTONOMI. La provincia di Lecce detiene una quota di occupati indipendenti (lavoratori autonomi) pari al 25,5% del totale degli occupati, per un totale di 65mila lavoratori, con una media più alta di quella regionale, pari al 24%, e decisamente più elevata di quella nazionale, pari al 21%. La quota degli autonomi è più bassa nelle province di Brindisi e Taranto. 

  • TASSO DI DISOCCUPAZIONE. I disoccupati in provincia di Lecce ammontano a 29mila persone, con un tasso di disoccupazione pari al 10,1% contro un dato regionale del 9,3% e nazionale del 6,5%. La forbice in Puglia è molto ampia, con Bari che presenta un tasso di disoccupati pari al 5,6% e Foggia al 16%.

  • PREVALENZA DI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO. Nel 2024, la provincia di Lecce ha offerto circa 71.550 contratti di lavoro, pari al 21% del totale regionale. Rispetto ad altre province pugliesi, registra il maggior peso di contratti a tempo determinato: il 74% del totale dei contratti provinciali, dieci punti percentuali in più rispetto a Bari. Di contro, la percentuale di assunzioni a tempo indeterminato (sul totale dei contratti) è particolarmente bassa (9,6%). Il settore turistico, che comprende servizi di alloggio e ristorazione, ha un ruolo predominante nel mercato del lavoro della provincia, come evidenziato dall'altissimo peso delle assunzioni stagionali (20,2%).

Pubblicata il 05 dicembre 2025