Sottoscritto partenariato da Comune di Vernole e U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia - Sintesi Lecce
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Sottoscritto partenariato da Comune di Vernole e U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia

Un accordo di partenariato nel nome delle donne: è quello sottoscritto da Comune di Vernole e U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia lo scorso sabato 25 novembre, in chiusura di “È FEMMINA, Festival sul pensiero critico e sulla consapevolezza contro la violenza sulle donne”.
Nel solco dei progetti “R.I.Vi.Vi.” e “Capitane d’impresa”, gli enti si sono impegnati a promuovere strategie congiunte per la riduzione del divario di genere nell’ambito delle politiche per il lavoro, avviando un tavolo interistituzionale di scambio di buone prassi, una collaborazione strutturata e lo sviluppo di reti dedicate all’occupazione femminile, con il coinvolgimento del centro per l’impiego di Martano.
“Il Comune di Vernole, Settore Politiche attive del Lavoro e Settore Pari opportunità, ed il Coordinamento dei Servizi per l’Impiego della Provincia di Lecce di ARPAL Puglia – è riportato nell’accordo - ritengono l’occupazione femminile un imprescindibile motore di integrazione sociale ed il più utile strumento per rendere le donne più libere, più forti, meno fragili e meno esposte ad ogni biasimabile forma di violenza e per questo intendono promuovere iniziative di supporto e accompagnamento delle donne nella ricerca di lavoro e l’istituzione di un condiviso tavolo di lavoro che sappia condividere le buone prassi maturate sin ora dalle due organizzazioni e renderle base per nuova co-progettazione interistituzionale”.
Nell’occasione, è stato proiettato il video,con le testimonianze raccolte da ARPAL Puglia e rese da donne vittime di violenza inserite nel percorso “R.I.Vi.Vi.”.
“Ero nel buio più totale quando mi sono avvicinata, e con timore, a questo percorso, perché si ha paura del giudizio degli altri quando per tanto tempo ti fanno credere di essere sbagliata. Io ho basato tutta la mia vita sull’indipendenza economica – ha raccontato una delle donne, 56 anni - ho cambiato molti lavori, ho avuto una mia attività per dieci anni e sono stata in grado di garantire una indipendenza anche ai miei figli, per dare loro ciò che in altre famiglie era considerato normale ma in casa mia no, poiché dovevamo concepirci solo come i fedeli sudditi di mio marito. Ho appreso del progetto “R.i.Vi.Vi.” tramite l’Ambito sociale di Galatina: sia presso il Centro antiviolenza che presso il Centro per l’impiego ho incontrato persone fantastiche, che mi hanno supportato tantissimo. È fondamentale che ci sia qualcuno che ti ascolti, ma soprattutto che ti dia non solo un consiglio teorico bensì una prospettiva di riscatto verso se stessi attraverso il lavoro. Il centro per l’impiego ha preso in carico anche mio figlio, inserito nel giro di pochi giorni in un’azienda attraverso un tirocinio formativo. Sono veramente fiera di essere arrivata a fare questo percorso”.
“Io ho subito violenza sia psicologica che fisica. Ciò – ha raccontato un’altra utente, 58 anni - mi ha portato a vivere una vita sbagliata. Solo dopo l’ennesimo episodio, ho deciso di mettere il punto. Ho conosciuto il progetto “R.I.Vi.Vi” tramite i servizi sociali. Sono stata, così, presa in carico dal centro per l’impiego, che mi ha reinserito nel mondo del lavoro. Ho espresso quello che veramente volevo fare, il sogno mio l’ho finalmente realizzato. Mi sono sentita valorizzata: nel centro per l’impiego mi hanno aperto un altro mondo, hanno evidenziato le mie capacità nascoste. Io non pensavo di farcela. Da molto tempo non sostenevo un colloquio di lavoro. E mi ha fatto un effetto bellissimo. Anche vedere che il centro per l’impiego si interessava a me mi ha fatto sentire tutelata e io ero più predisposta ad andare a confrontarmi con le aziende. Continuate a lavorare in questo modo e parlate di questo servizio, perché c’è ancora gente che pensa che i cpi siano quelli di una volta. Invece, mi hanno fatto esplodere un mondo. Io adesso volo!”.